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Guardare al passato con i mezzi del presente: nasce Re-Fire di Francesco Faccin

Ritornare al passato per guardare al futuro. Questo viene in mente osservando il kit per l’accensione manuale del fuoco, realizzato utilizzando strumenti e processi produttivi contemporanei, sofisticati e alla portata di tutti. Come spiega l'autore dell'idea Francesco Faccin si tratta di “un progetto emozionante, fisico, passato attraverso mille prove e frustranti tentativi alla ricerca dell’equilibrio perfetto delle varie parti che lo compongono. Quando sono riuscito a produrre il fuoco con le mie mani, ho avuto per un attimo un’intensa sensazione di autosufficienza: in fondo che altro serve...?Re-Fire, presentato e commissionato da Tempo Italiano, il primo festival dedicato alla creatività e al progetto italiano a Stoccolma presso l’Istituto Italiano di Cultura, in occasione della Stockholm Design Week che si terrà dal 4 al 7 febbraio 2014. Con questa intuizione Francesco Faccin risponde al messaggio provocatorio lanciato dalla piattaforma Tempo Italiano, che ha invitato i suoi partecipanti a riflettere sul tempo attuale e passato del design, sul significato del ‘fare’ produttivo oggi, sul ritorno all’origine dei veri bisogni e all’azione all’interno di sistemi di valore sostenibili. Re-Fire è un kit per accendere il fuoco con le proprie mani, che prende spunto dai sistemi usati dagli uomini primitivi. È un metodo di accensione per frizione (tra due legni di essenze diverse, uno duro, l’altro tenero) che permette in pochi secondi di creare una cenere incandescente utile a innescare la combustione di un’esca (costituito da un materiale secco altamente infiammabile). Quindi, ogni componente è fondamentale per ottenere il fuoco e le varie essenze di legno scelto corrispondono a una precisa caratteristica tecnica. “Con questo progetto” spiega Francesco Faccin, “è possibile creare il fuoco con le proprie mani, in modalità primitiva. Ricominciamo dal fuoco, l’elemento simbolico che ha tolto l’uomo primitivo dalla dimensione animalesca proiettandolo verso il futuro di strabilianti innovazioni. Il fuoco è stato inventato e non scoperto perché esiste già in natura ma occorre saperlo ‘produrre’. Ecco che qui inizia il progetto, l’affinamento delle abilità, la capacità di visione, il superamento delle difficoltà. Ricominciamo quindi dall’inizio dell’inizio, quando si lottava per sopravvivere ma tutto era chiaro e limpido, senza superfetazioni ed equivoci semantici riguardo le ‘cose’. Ricominciamo con questo approccio rimettendoci in contatto con quella parte di noi che ha bisogno di cose semplici, ben costruite perché necessarie per sopravvivere, che ci legano profondamente alla natura ma sfruttando l’immenso patrimonio scientifico e tecnico che l’uomo ha prodotto in questi millenni”. Un tentativo di risincronizzazione con i bisogni più istintivi ma con metodo contemporaneo. Produrre un oggetto per creare il fuoco ha imposto al designer la ripetizione dei gesti dei nostri progenitori ma utilizzando strumenti sofisticati ormai a disposizione di tutti, come macchine taglio laser, frese CNC. Foto: Delfino Sisto Legnani + Studio Faccin

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Stoccolma

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