L'archietto Giò Ponti (diminutivo di Giovanni Ponti) nasce a Milano nel 1891, diventando uno degli architetti italiani più influenti del XX secolo.
Durante la sua vita ha creato opere dal design elegante e funzionale, che hanno lasciato un'impronta indelebile sulla storia dell'architettura contemporanea. In questo articolo esploreremo la vita e le opere di Gio Ponti, rispondendo alle domande più comuni sul suo conto.
Cosa ha fatto Giò Ponti?
Gio Ponti ha realizzato numerose opere di architettura, design e arte durante la sua lunga carriera. Tra le sue opere più famose vi sono il grattacielo Pirelli a Milano, il Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo a Roma, la Villa Planchart a Caracas e il San Francesco Church a Napoli. In totale, Ponti ha realizzato più di 100 progetti architettonici in tutto il mondo, oltre ad aver lavorato come designer per molte aziende di fama internazionale.
Ecco una tabella con le principali opere, ordinate per data di progetto.
Nome dell'opera | Data del progetto | Città |
---|---|---|
Pirelli Tower | 1956-1960 | Milano, Italia |
Villa Planchart | 1953 | Caracas, Venezuela |
Hotel Parco dei Principi | 1960-1961 | Sorrento, Italia |
Villa Nemazee | 1957-1959 | Teheran, Iran |
Cathedral of Taranto | 1970-1976 | Taranto, Italia |
Denver Art Museum | 1971-1978 | Denver, Stati Uniti |
Villa Arreaza | 1953 | Caracas, Venezuela |
Taranto Polytechnic | 1968-1973 | Taranto, Italia |
Villa Gritti | 1951 | Bardolino, Italia |
San Francesco al Fopponino | 1953-1954 | Milano, Italia |
Villa Planchart annex | 1955-1956 | Caracas, Venezuela |
Chi era Giò Ponti
Si laurea in architettura al Politecnico di Milano nel 1921, dopo aver interrotto gli studi a seguito della sua partecipazione alla prima guerra mondiale.
Inizialmente aprì lo studio assieme all’architetto Emilio Lancia (1926-1933), per poi passare alla collaborazione con gli ingegneri Gioacchino Luigi Mellucci (1927), Antonio Fornaroli ed Eugenio Soncini (1933-1945).
Nel 1923 partecipò alla I Biennale delle arti decorative tenutasi all'ISIA di Monza e successivamente fu coinvolto nella organizzazione delle varie Triennali, sia a Monza che a Milano.
Negli anni venti comincia la sua attività di designer all’industria ceramica Richard Ginori, e rielabora complessivamente la strategia di disegno industriale della società; con le ceramiche vince il “Gran Prix" all’Esposizione di Parigi del 1925. In questi anni al sua produzione è improntata più ai temi classici ed è vicino al movimento Novecento, che si contrappone al razionalismo del Gruppo 7. Sempre negli stessi anni inizia anche la sua attività editoriale fondando nel 1928 la rivista Domus, testata che non abbandonerà più salvo che per un breve periodo durante la seconda guerra mondiale. Domus assieme a Casabella, rappresenterà il centro del dibatto culturale dell’architettura e del design italiani della seconda metà del Novecento.
L'attività di Ponti negli anni trenta si estende: organizza la V Triennale di Milano nel 1933, disegna le scene ed i costumi per il Teatro alla Scala, ed è partecipe dell’associazione del Disegno Industriale ADI, essendo tra i sostenitori del premio “compasso d’oro” promosso dai magazzini La Rinascente. Riceve tra altro numerosi premi sia nazionali che internazionali e così nel 1936, quando la sua professionalità è affermata, diventa professore di ruolo alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, cattedra che manterrà sino al 1961.
Nel 1951, si unirà allo studio insieme a Fornaroli, l’architetto Alberto Rosselli ed intanto sia il design che l’architettura di Ponti diventano in questi anni più innovative abbandonando i frequenti riallacci al passato neoclassico. È qui che inizia il periodo di più intensa e feconda attività sia nell’architettura che nel design, negli anni cinquanta, infatti, verranno realizzate alcune delle sue opere più importanti.
Appartiene a questo periodo la costruzione, a Forlì, su incarico di Aldo Garzanti, del complesso, progettato nel 1953 e terminato nel 1957, che comprende sia l’Hotel della Città et de la Ville sia il Centro Studi Fondazione Livio e Maria Garzanti. L’edificio si segnala per i suoi spioventi invertiti, le finestre esagonali, gli spazi aperti ed il respiro fra i corpi.
Gio Ponti morirà a Milano nel 1979.
Dove è sepolto Giò Ponti?
Gio Ponti è stato sepolto nel cimitero Monumentale di Milano, nella tomba di famiglia. La tomba è stata progettata dallo stesso Ponti e presenta una lapide in marmo bianco con un bassorilievo in bronzo raffigurante un angelo.
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In conclusione, Gio Ponti è stato uno degli architetti italiani più famosi e influenti del XX secolo, grazie alle sue opere di architettura e design dallo stile elegante e funzionale. La sua eredità vive ancora oggi attraverso le numerose opere che ha realizzato in tutto il mondo.
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