Giulio Cappellini, classe 1954, è una figura emblematica del panorama internazionale del design. L’architetto milanese dal 1979 lavora con lo spirito e la curiosità di chi vuole sempre rinnovarsi.
Negli anni ha assunto un ruolo prezioso anche come talent scout di giovani designer, lanciati poi dall’azienda: Jasper Morrison, Marc Newson. Marcel Wanders, i fratelli Bouroullec e Nendo, per citarne alcuni. Seguitissime sono le sue lezioni presso prestigiose scuole di design internazionali come l’Istituto Marangoni, del quale è anche art director.
Cappellini celebra, quest'anno, i 50 anni di progettazione della nota “Collezione ’64” disegnata da AG Fronzoni nel 1964 e prodotta da Cappellini a partire dal 1997: una famiglia di prodotti fortemente iconici composta da sedia, poltrona, tavolo basso 100x100 cm, tavoli alti 100x100 cm e 100x200 cm e letto singolo e doppio.
Su questa collezione Fronzoni diceva: "Il senso più profondo del progettare non è tanto quello di costruire una casa, quanto quello di costruire noi stessi. Progettare la propria esistenza è un impegno che deve costituire la nostra principale preoccupazione: e questo impegno deve essere continuo e totale, non saltuario e relativo".
Il nome Cappellini è legato alla nascita di tanti pezzi di arredamento sperimentali e d’avanguardia che hanno dettato lo stile contemporaneo come la Collezione 64, appunto, considerata il manifesto del minimalismo italiano, corrente culturale che attraversa filosofia, grafica e product design.
Cappellini partecipa anche alla Biennale Interieur di Kortijk edizione 2014 con la nuova collezione e una selezione delle famose icone del brand. Lo stand di 50 metri quadrati è una scatola blu, il blu Cappellini, dove i visitatori potranno sperimentare un ambiente domestico ideale composot da una sala da pranzo e da un soggiorno/lounge.
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