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Giovani architetti da tutta Europa si sono radunati a Firenze per il “New Generations Festival”

Sono arrivati più di 1.500 partecipanti, tra cui molti professionisti ma anche un gran numero di curiosi appassionati di architettura contemporanea. Oltre sessanta studi di architettura under 36 provenienti da 12 Paesi diversi. Un parterre di ospiti in rappresentanza delle maggiori capitali europee. Sono i numeri con cui si è chiusa la seconda edizione del New Generations Festival – Futurology, la rassegna internazionale di architettura organizzata dall'associazione New Generations, dall'Ordine e dalla Fondazione degli architetti di Firenze e ospitata alla Palazzina Reale di Santa Maria Novella da mercoledì 26 a domenica 30 novembre. Cinque giorni trascorsi tra workshop per addetti ai lavori e dibattiti aperti a tutti che si sono tradotti in un vero successo di pubblico. Lo scopo della manifestazione era di fare il punto sui cambiamenti della professione dell'architetto in un momento di grave crisi economica ma anche creare un'occasione di incontro, confronto e collaborazione utile soprattutto ai professionisti più giovani che si affacciano oggi per la prima volta sul mercato del lavoro. Un'esperienza arricchita dal contributo di alcuni prestigiosi rappresentanti delle amministrazioni pubbliche europee come l'assessore allo Sviluppo locale e alle Politiche della casa della città di Lisbona Paula Marques e l'assessore al Patrimonio culturale della città di Madrid José Francisco García.

“La risposta al Festival – dice la presidente dell'Ordine provinciale degli architetti Marzia Magrini - è stata davvero notevole e incoraggiante. Abbiamo visto affacciarsi alla Palazzina Reale tanti colleghi, molti dei quali giovanissimi, ma anche moltissimi cittadini desiderosi di comprendere i meccanismi e gli strumenti di trasformazione della città e dello spazio pubblico, temi di forte attualità specie in questa fase di recessione che lega a doppio filo crisi economica, crisi dell'architettura e crisi della qualità della vita urbana. Le esperienze innovative presentate alla Palazzina, le energie dei giovani studi di architettura europei che l'hanno animata e il clima di contemporaneità che vi si è respirato sono un messaggio di fiducia che non va disperso e uno stimolo a lavorare fin da ora per la nuova edizione della rassegna. Unica nota dolente, dispiace notare la completa assenza delle istituzioni locali ad un appuntamento di così grande risonanza internazionale che per cinque giorni ha reso la città capitale dell'architettura contemporanea”. Sono stati 300 i partecipanti ai laboratori creativi che hanno occupato i primi tre giorni della kermesse. 1.200 le presenze agli incontri aperti a tutti di sabato e domenica, con oltre 500 presenze registrate durante le Soapbox lecture e altrettante agli Speaking corner e ai Survive style. Photo credits: Raffaele Bernardo

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