E' in programma dal 6 al 23 dicembre 2014 presso l'ExpArt a Bibbiena (Ar), "Forma e Colore", mostra collettiva di Fulvio Bresciani, Cate Nuto, Stefania Venezia e Andrea Vitali, a cura di Silvia Rossi. La mostra è un viaggio artistico attraverso numeri, geometrie, istinto, visione, materia, forme e colori.
I protagonisti
Fulvio Bresciani parte da un mondo in apparenza lontano da quello dell'arte: l'ingegneria nucleare. Tuttavia sarà proprio questa strada a permettergli di sintetizzare la propria vena artistica. L’opera dipinta sulla tela prende infatti il via da un algoritmo matematico, che traccia righe casuali sullo schermo bianco del computer come impronte di particelle che si muovono in modo “randomico” sul piano. Fulvio vede in quella fitta maglia forme, animali e paesaggi senza modificare nessuna traccia, ma riempiendo con i colori gli interspazi.
Cate Nuto è artista e docente di filosofia e nella sua arte sposa due linguaggi: arte visiva ed estetica. Le delicatezza delle sue opere su juta si legge dal colore steso come un velo impalpabile e dalle lievi campiture. Evanescenti e oniriche sono le immagini che evoca, tracce di un percorso che lega impressionismo, espressionismo e astrattismo. I suoi soggetti, sempre naturali, dispersi tra la trama della juta, riprendono forza nell'immaginario dell'osservatore, che in quei paesaggi e in quelle forme ritrova parti di sé.
Stefania Venezia si approccia all'arte come a una forma di meditazione, influenzata dai suoi studi di psicologia, di arte e dai suoi viaggi nei paesi orientali. Crea così questi mandala dipinti in cui composizione e materia si fondono, in cui la geometria sposa il colore per restituire all'osservatore quella pace, tranquillità e pazienza che la loro creazione comportano. Un lavoro riflessivo e attento, che cattura e abbraccia al tempo stesso.
Andrea Vitali nasce e cresce immerso tra le quinte teatrali. Attore per professione e per passione, di recente ha deciso di dedicarsi anche all'arte scultorea. Chiama ironicamente i suoi lavori “Cooking art”, perché è dalla cucina che trae i suoi pezzi, ispirato da mestoli, coperchi, pomelli. Oggetti d'uso e di recupero che assumono le fattezze di una fiaba, tra navi, pesci, alberi e burattini. Forme e colori senza tempo, favole di cui si diventa istintivamente i narratori.
L’esposizione sarà visitabile dal martedì al sabato, dalle 15,30 alle 19,30.
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