La casa per il custode e i suoi 100 elefanti

Tra le opere realizzate dai professionisti per il Premio Internazionale di Architettura Sostenibile promosso da Fassa Bortolo e dal Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara, un esempio di riqualificazione viene dal progetto vincitore di RMA Architects con Hathigaon, Case per elefanti e loro custodi. Nasce con l'obiettivo di riqualificare la regione dello Rajasthan, nel nord ovest dell'India, un territorio devastato dallo sfruttamento delle cave di sabbia che producono impatti sulle matrici ambientali suolo, aria e acqua. Il progetto destina alla raccolta dell'acqua piovana i bacini rimasti dall'attività estrattiva, risorsa preziosa per il territorio e per gli animali che lo popolano. L'India, lo Stato, tra i più popolati del mondo, vanta ricchezze naturalistiche cacciate fin dai tempi antichi, e vuole per questo custodirle con un luogo adeguato per il suo mantenimento. Gli elefanti sono custoditi e trovano una casa accogliente in singole unità abitative, con a disposizione l'acqua raccolta nei bacini proveniente dalle piogge monsoniche. Una vasca per il bagno dei grandi animali, rito per il quale stabiliscono un legame affettivo con i loro custodi che mettono a loro disposizione i bacini. L'acqua è il motore di tutto l'habitat, in cui si attiva un programma di piantumazione estensiva di specie locali e lo sviluppo di biodiversità. Il nuovo insediamento è suddiviso in agglomerati che definiscono un nuovo disegno delle aree naturali. Ruotano intorno a corti centrali che creano grandi spazi destinati alla socializzazione tra uomini e elefanti. Il progetto ha la sua originalità nella convivenza razionale tra uomo e animale risolta in chiari spazi suddivisi che si legano tra di loro. Strutture semplici e di materiale povero costituiscono un esempio di sostenibilità ambientale, con l'articolazione planivolumetrica per un'efficace ventilazione naturale degli ambienti. Uno stretto legame che ripristina i valori della convivenza, un esempio di architettura che utilizza i materiali del luogo, ripartendo dalla devastazione lasciate in eredità, in nome delle sostenibilità che diventa custodia della natura.

Provenienza della fotografia freepik

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