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Da Mavalà ad abitazioni di social housing, i progetti di Anna Licata

L'abbiamo conosciuta a Pitti Bimbo tramite una "sua opera d'arte contemporanea per bambini", lo scorso gennaio a Firenze, e la ritroveremo anche al FuoriSalone 2013 a Milano (dal 9 al 14 aprile) sempre nell'area KidsroomZOOM!, dedicata al design e all’arte per i bambini. Stiamo parlando dell'architetto Anna Licata e del suo Mavalà, un progetto che nel campo del design ha riscosso molti consensi. È un tavolo-lavagna magnetico completo di sgabelli, scrivibile con i gessetti su tutte le facce e supporto per calamite; uno spunto iniziale per la creatività e può essere adoperato e vissuto in tante maniere diverse, senza limiti di utilizzo e di età. L'architetto Licata, a Torino, si occupa in larga misura di progettazione architettonica nel senso ampio del termine,"dal contenitore al contenuto: dalla progettazione dell’involucro edilizio (e dell’ambiente esterno), agli interni, ai singoli elementi di arredo - ci descrive e aggiunge -. Sto sviluppando anche alcuni progetti di design per bambini". A questo proposito, ritorniamo a Mavalà, progettato in base alla crescita del bambino, a partire dall'anno di età. Il singolo sgabello può essere utilizzato dai bimbi più piccoli seduti per terra come primo mini-tavolino, per poi diventare una vera e propria seduta da usare insieme al tavolo. Mavalà è primo tavolino su cui disegnare, da disegnare e da trasformare con infinite possibilità: casetta, pista per le macchinine, scacchiera, cucina. È piano magnetico per attaccare calamite a forma di lettere dell’alfabeto o numeri colorati per comporre le prime parole, contare e imparare divertendosi. I bambini diventati adulti possono continuare ad utilizzarlo come tavolino da soggiorno sul quale appuntare col gessetto i promemoria e lasciare messaggi al volo. Le vernici adoperate sono a base di acqua a minimo contenuto di COV (max. 1%) e la struttura è in MDF (da legno riciclato). Dal design per bambini all’architettura, Anna ci segnala uno dei progetti realizzati recentemente: un edificio di social-housing a Vercelli, progettato in collaborazione con la Derossi Associati e Andrea Bogani. Il complesso residenziale è costituito da ventuno alloggi su 5 piani fuori terra, interessante dal punto di vista energetico per la presenza sul fronte strada di serre solari che permetteno una buona ventilazione degli alloggi d’estate e un accumulo di calore d’inverno. Sulla copertura piana alloggiano i pannelli solari; a conclusione della facciata su strada una struttura metallica sostiene i pannelli vetrati con integrate celle fotovoltaiche. Il fronte verso la corte interna è caratterizzato da una simmetria assiale costituita dalla presenza delle due scale “fredde”, aperte all’esterno fino al terzo piano, poi nascoste dietro la parete perimetrale; assialità enfatizzata dalla posizione centrale del locale tecnico posto in sommità e sormontato dal camino di esalazione. A tradimento della simmetria si nota l’articolata collocazione delle finestre laterali che seguono le differenti logiche distributive interne e la scala di servizio esterna che si “aggrappa” all’edificio.

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