Pompe di calore escluse dall’Eco-bonus

Il decreto approvato per l'eco-bonus in vigore dal 5 giugno 2013, esclude le agevolazioni per le pompe di calore, un sistema di alta efficienza che trasferisce energia termica da una sorgente utilizzando energia da fonti rinnovabili pulite per riscaldare, raffreddare e deumidificare l'aria. L'esclusione non è al momento giustificata, in quanto il decreto che si allinea alla Direttiva europea in materia di energia, prevede per gli altri paesi incentivi che hanno reso possibile investimenti importanti. Come scritto nell'art.14, le detrazioni fiscali per interventi di efficienza energetica "proroga al 31 dicembre 2013 e incremento al 65% della detrazione fiscale per i lavori di riqualificazione energetica effettuati a partire dal 31 luglio prossimo, con l'esclusione delle spese per gli interventi di sostituzione di impianti di riscaldamento con pompe di calore ad alta efficienza ed impianti geotermici a bassa entalpia nonché delle spese per la sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria". L'incremento per l'utilizzo delle energie rinnovabili è al momento determinato solo a determinati settori, escludendo purtroppo quelli che sono tra i maggiori agenti inquinanti per l'atmosfera, prima tra tutte la mobilità di cui viene illustrato da Legambiente uno spaccato delle città italiane con una presenza di PM10 fuori controllo nelle prime dieci città, prima classificata Alessandria, segue Frosinone, Cremona e Torino, con 123, 120 e 118 giorni di superamento, tra le prime dieci anche Milano, con 106 giorni di superamento.

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