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La memoria e il futuro del patrimonio architettonico

Si è tenuta stamani, 30 maggio, la premiazione de "L'Ecomuseo, il futuro della memoria", un'iniziativa promossa dalla Soprintendenza per le province di Caserta e Benevento e rivolta alle scuole secondarie di primo grado e associazioni, che hanno presentato i loro progetti, finalizzati alla valorizzazione dei percorsi ecomuseali, e alla promozione del patrimonio territoriale.

Sede della premiazione del concorso, la Sala Bianca della Reggia di Caserta, in cui sono esposte le immagini del concorso fotografico e del laboratorio a cui hanno preso parte i partecipanti all'iniziativa.

La denominazione di Ecomuseo è stata istituita nel 1971 dal ministro dell'Ambiente francese Robert Poujade, e pensata da Hugues de Varine, come strumento per la tutela delle società rurali nei periodi dell'espansione dell'urbanistica. In Italia la prima esperienza di Ecomuseo è stata attuata dalla regione del Piemonte, seguita da Sardegna e Friuli Venezia Giulia. L'obiettivo dell'Ecomuseo è l'apertura alla comunità locale che assume un ruolo di partecipazione nella tutela dei beni territoriali in cui risiede, come specchio sociale e il contenitore della sua identità. Cambia il ruolo tradizionale del museo come struttura chiusa e di elite, diventa uno strumento mobile e di diffusione del patrimonio culturale.

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