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Reportage sulla Triennale del Fuori Salone

Una settimana intensa dedicata al design, che ha avuto luogo a Milano la scorsa settimana, con l'evento del Fuori Salone. Una città che ha ospitato una manifestazione importante ritagliando spazi e tempo per gli amanti del settore per concedere l'incontro tra pubblico e professionisti. Un evento collaterale ai Saloni, non istituzionale, che percorrendo le vie di Milano concede di visitare la città nella sua vitalità che si esprime nell'artigianato, nel design e nell'architettura, mostrando progetti e allestendo negozi per l'occasione. Impossibile mancare... Arrivo a Milano ore 10.30, inizia la giornata con la visita della Triennale. La metro è il mezzo per raggiungere la struttura che si trova immersa in un parco verde, nel Palazzo dell'Arte, che ospita artisti come Gae Aulenti e Pierluigi Ghianda. Raggiunta la sede, tutto il primo piano è dedicato al Fuori salone, l'entrata è gratuita, si spendono solo 2 euro per vedere gli oggetti che hanno fatto la storia del design, quelli di Aulenti, la signora dell'architettura, ospitati al primo piano del palazzo. Saliamo la lunga scalinata per arrivare ad una piccola stanza dove sono le famose lampade Pipistrello e i tavoli con le ruote di bicicletta come gambe, attualissimi nell'idea, e precursori del riutilizzo di materiali. Creatività e razionalismo mettono in essere una collezione di lampade e poltrone a dondolo, sviluppate in forme, colori e materiali diversi. Sempre in tema di design d’autore, al piano inferiore Pierluigi Ghianda, che firma le sue opere concepite con il legno. Una concezione perché non si può immaginare la sua produzione di oggetti con materiali diversi,dal legno nascono e prendono forma oggetti eleganti e moderni. La frase scritta sulla parete, da cui molti visitatori sono attratti, Fare è pensare, l’attività manuale come atto del pensiero che esce dalla bottega artigianale in cui sono stati creati gli oggetti che parlano al mondo. Con amore firma la scultura che anticipa la mostra di oggetti di design che uniscono la sapienza delle mani, tecnica e valore. Attigua la stanza dedicata alla lavorazione del vetro, dalla sabbia colorata al fuoco che forgia le forme. Il video dell’attività di Prandina mostra tutte le fasi della lavorazione, la luce prende forma nel design formale e rigoroso. Un’istallazione di lampadari, che hanno come piedistallo un cumulo di sabbia colorata, di tutte le tonalità del blu, in nome della trasparenza. In celeste anche il colore scelto per la Freedom Room, lo spazio di una cella che non è una cella, così come viene scritto nei poster appesi. E' un modulo concepito per avere una dimensione di libertà in un piccolo spazio, come desiderio di regalare uno spazio logico e misurato. Un punto di vista diverso dalla concezione delle celle riservate ai carcerati italiani, un modo per rendere meno difficile la permanenza dentro una struttura che limita la libertà perduta. Una piccola struttura di legno al naturale, allestita tra piante di olivo, come richiamo alla redenzione. Ma prima di uscire per percorrere le vie di Brera, sulle scale, un’opera di Jacopo Foggini, il designer della luce, con la Matrioska luce, costruita su una grande struttura su cui sono disegnate le sagome della celebre bambola russa, racchiusa in un cerchio e illuminata con luci a led. Un cerchio composto da 79 moduli di metacrilato, imponente ed etereo, che si smaterializza ricordando le vetrate gotiche in una visione futurista. Il racconto continua alla volta di Brera...

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Salone del mobile Milano

Provenienza della fotografia shutterstock autore Benedetto Fiori

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