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Edilizia: ridurre i volumi non è abuso edilizio

Dopo una sentenza del Tar di Napoli, datata 25 luglio 2014, sarà possibile adesso ristrutturare un edificio con volumi inferiori rispetto a quelli preesistenti senza essere accusati di abuso edilizio.

Il tribunale campano ha stabilito di fatto che l’obbligo del rispetto della volumetria preesistente in caso di ristrutturazione va considerato come uno standard massimo di edificabilità. Il proprietario è dunque legittimato a richiedere il permesso edilizio per una costruzione quantitativamente minore, con l'unico limite di rispettare tutti gli altri parametri come destinazione d'uso e tipologia edilizia.

L’interpretazione del Tar è in linea con le modifiche intervenute nel tempo all’art.3 del Dpr 380/2001 (Testo unico edilizia), in cui si è passati dalla "fedele ricostruzione” ad una ricostruzione “con la stessa volumetria e sagoma di quello preesistente”, fino alla “demolizione e ricostruzione con la stessa volumetria… preesistente, fatte salve le sole innovazioni necessarie per l'adeguamento alla normativa antisismica”.

Inoltre la decisione del Tribunale amministrativo di Napoli segue le linee di rinnovo urbano proposte dal ministro alle Infrastrutture, Maurizio Lupi, che nel recente disegno di legge in materia di politiche pubbliche territoriali e trasformazione urbana contiene misure volte alla realizzazione di politiche strategiche orientate al recupero e alla valorizzazione del patrimonio e del tessuto esistente delle periferie prevedendo il ripristino ambientale e paesaggistico delle aree degradate.

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