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Il progetto per il Nuovo Orto Botanico di Padova

L'Orto Botanico di Padova, istituito nel 1545 e patrimonio dell'Unesco, assicura la conservazione delle piante a rischio d'estinzione e rappresenta un esempio di architettura botanica. Un esempio di conservazione delle piante e un luogo di bellezza architettonica rinascimentale situato nel centro storico della città tra le Basiliche di San'Antonio e di Santa Giustina e il vicino Prato della Valle, il Palazzo Bo e il Palazzo della Ragione. Un ateneo destinato allo studio delle piante, luogo nel passato di lettura delle opere botaniche di Aristotele e di Tefrasto e scuola di Alberto Magno di Laningen. Un microcosmo che si rinnova con il progetto del Nuovo Orto Botanico, costruito intorno al tema della Biodiversità, scelto attraverso un concorso internazionale di progettazione bandito dall'Università di Padova nel 2005, volto alla valorizzazione della struttura esistente e alla creazione di una nuova area. Il progetto per il Nuovo Orto Botanico, presentato dall'architetto Giorgio Strappazon, si estende in un'area di 14.810 metri quadrati costituito da un'area nuova e un'ampia area a sud del sito storico. Un modello di sviluppo sostenibile, composto da un complesso di cinque serre, lunghe 110 metri, alte 18 metri per 30 metri di profondità, inserite all'interno di una galleria di vetro e acciaio, che accolgono la vegetazione ricreando la temperatura naturale. Un tappeto verde ideato per un percorso articolato per il visitatore, attore fondamentale della struttura. Il nuovo progetto ospita un primo ambiente da oltrepassare, dedicato alla sosta e alla riflessione, chiamato Visitor Centre, uno spazio per "spogliarsi" e lasciarsi alle spalle i rumori e gli odori dell'ambiente urbano ed accedere alla dimensione vegetale. Proseguendo l'itinerario, s'incontrano i principali ecosistemi del pianeta, dove si alternano acqua, luce e temperatura, un percorso da nord a sud che termina nelle condizioni estreme di vita, sorrette dalla tecnologia avanzata che rende possibile il suo mantenimento. Le fasce climatiche hanno la costante presenza dell'acqua con la funzione di suddividerle. Una presenza fondamentale per l'innaffiamento delle piante, che è ispirato alla memorie dei canali agricoli scomparsi, per ricreare un sistema di raccolta, formato da una successione di vasche contenenti acqua piovana, disposte su livelli a fomare cascate, per essere poi utilizzata per l'irrigazione con sistema a goccia e per nebulizzazione. L'energia per l'impianto climatico e idrico è fornita dai raggi solari attraverso l'allestimento di pannelli fotovoltaici che producono circa 47 Kw di energia elettrica per il funzionamento dell'impianto autonomo. Il progetto costituisce un percorso didattico che illustra il rapporto tra uomo e pianta, all'interno dell'area climatica di riferimento e nel periodo storico corrispondente. Il percorso "La pianta e l'uomo" sviluppa il tema della naturalità e dell'artificialità, la sezione "Pianta nello Spazio" è all'interno di una struttura simile ad una navicella spaziale, una sezione dedicata alla coltivazione vegetale nel terreno lunare e desertico del pianeta Marte. Il progetto di ampliamento prevede l'abbattimento degli edifici fatiscenti esistenti per creare nuovi volumi all'interno delle zone alberate e preservare le zone monumentali che permettono una nuova visione dello spazio urbano, proiettata verso le due basiliche storiche. Il carattere della sopravvivenza e della biodiversità si completa nell'opera complessiva dell'Orto Botanico, nella visione di un'architettura nuova e restaurata applicata al "bene culturale" che ha un respiro globale e terrestre.

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Padova

Provenienza della fotografia shutterstock autore bepslab

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