La cella solare ispirata alla natura

Ricerca e innovazione, due parole che fanno la differenza e aprono la strada a nuove possibili frontiere nell'energia fotovoltaica. In ambito di progettazione Sefar, sull’invenzione del professore Michael Grätzel del ETH di Losanna, ha sviluppato una cella solare a film sottile, realizzata sulla base di un tessuto. Anni di studio con l'obiettivo di sostituire la cella solare di silicio, la componente degli attuali moduli fotovoltaici. Il vantaggio della nuova cella è nella sua realizzazione, più economica, e che potrebbe risolvere il problema della luce diffusa. In caso di nebbia e ombra l'attuale cella di silicio, non riesce a produrre un'elevata prestazione per la produzione di energia. La New Solar Cell differisce dalla cella di silicio che ha un’elevata e maggiore prestazione durante le ore diurne, ma il problema del posizionamento rispetto al sole e nella produzione di energia nel momento di luce diffusa. La sfida è nella durata di fornitura di energia anche nelle condizioni di minore illuminazione e per i paesi non situati nella fascia mediterranea. La cella di Grätzel agisce in questa direzione, nella risoluzione del problema prendendo spunto dalla natura. La cella è dotata di un elettrodo impregnato di colorante organico simile alla clorofilla, che agisce come la foglia di un albero trasformando la luce del sole in un flusso di elettroni per sviluppare energia elettrica. Come spiega Peter Chabrecek, Manager Research and Development at Sefar AG: «Queste celle solari hanno la caratteristica di essere flessibili, possono essere utilizzate per aree diverse, in particolare sulle facciate di edifici isolati o come rivestimenti.» La cella solare è in fase di sperimentazione e di continuo sviluppo, le dimostrazioni svolte fino ad oggi prevedono un piano di produzione per il prossimo anno.

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