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La luce che accende i progetti di Giorgia Brusemini

È stato il nostro primo incontro, una volta arrivati con la metro in via Tortona, in occasione del FuoriSalone di quest'anno. Entrati all'interno di Officina 14, ci siamo soffermati davanti ai quadri luminosi ideati dalla designer Giorgia Brusemini, a cui abbiamo rivolto alcune domande, ma prima tracciamo un breve suo excursus professionale. Giorgia Brusemini ha studiato disegno industriale all'Isia di Firenze. Dopo l'Advanced Stage - FiatAuto, presso Design Innovation - Milano, diventa assistente dell'architetto Franco Raggi. Dal 2009 porta avanti autonomamente la sua attività di designer. È stata consulente per la Ricerca e lo Sviluppo del Prodotto per l’azienda Barovier & Toso. Nel 2010, per il Led Festival ha realizzato un’installazione luminosa urbana in piazza Cadorna a Milano, colorando gli storici orologi pubblici della città. Collabora con diverse aziende e disegna per Bysteel, azienda di Forlì che produce arredi per esterni. E’ stata consulente di DesignLibrary di Milano, la prima biblioteca italiana interamente dedicata al design, occupandosi dello sviluppo di nuovi progetti e organizzando incontri con giovani designer emergenti. È assistente alla docenza alla Nuova Accademia di Belle Arti (Naba) a Milano. Come nasce l'idea delle lastre che interagiscono con la luce? La luce è un elemento spesso presente all'interno dei miei progetti. Mi interessava lavorare su oggetti luminosi di grande impatto decorativo che prevedessero l'utilizzo di sorgenti led e a risparmio energetico. La mia ricerca sui nuovi materiali mi ha portato nel 2009 a conoscere fabricinside, questo speciale metacrilato che appare diverso a seconda della tipologia di tessuto che viene inserito. E' nata una sinergia con l'azienda produttrice che, dal canto suo, negli anni, ha continuato a migliorare sempre di più il semilavorato. Durante il Salone del Mobile 2013 ho esposto il risultato di questa sperimentazione attraverso due diverse tipologie di lampade: la lampada da tavolo "Zezelj", realizzata con un unico pezzo di lastra tagliata e curvata, dove la luce è diffusa dalla trama del tessuto inglobato nel materiale e Ì€"Tiepin", ingrandimento del tradizionale fermacravatte che diventa applique decorativa a luce indiretta. Pensata per il settore contract è realizzabile anche in dimensioni speciali. Quali sono altri "numeri uno" di design da lei realizzati? Sono stata per tre anni consulente per la ricerca e lo sviluppo del prodotto della Barovier & Toso, storica azienda di Murano. Sono specializzata nella conoscenza della soffiatura del vetro artigianale. Quasi in tutte le mie lampade e lampadari disegnati per questa speciale azienda, ho cercato di riportare alla luce e di valorizzare antiche lavorazioni storiche all'interno di progetti dal design contemporaneo. Un'esempio è la lampada "My Marylin" dove ritroviamo le punte della lavorazione "rostrati" e la famiglia "Saint Germain" con il decoro a sfera "oro sommerso". Ci sono poi le fioriere disegnate per Bysteel, Grimm e Balaù in alluminio traforato. E poiché la luce non può mai mancare, quest'ultima è dotata anche di illuminazione interna. Oltre al design si occupa anche di progetti architettonici? Ci occupiamo sia di design del prodotto che seguo direttamente io [vedi il sito di Giorgia Brusemini, ndr] che di archiettura d'interni ed allestimenti assieme all'architetto Karim Contarino di Abcd studio, con la quale collaboro dal 2004. Ci siamo conosciute qui a Milano nel 2004 quando entrambe lavoravamo nello studio dell'architetto Franco Raggi.

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Candelabri Luce

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