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Riqualificare e Riutilizzare l’architettura per limitare il consumo del suolo

Il tema dell'architettura sostenibile è legato al consumo del suolo, in termini urbanistici la questione è stata affrontata già dal dopoguerra, quando nel 1940 Gropius si dedicò alla new city, un concept per la messa in opera di prefabbricati nelle campagne americane. Una scuola che insegnava una visione urbanistica diversa dalla prima scuola tedesca della Bauhaus, le greenbelt town le città satelliti, in cui l'architettura era essa stessa paesaggio. Il suolo, materia su cui l'architettura eleva case e palazzi, è quel paesaggio patrimonio naturale, che acquisisce in questa concezione lo stesso valore dell'architettura, in quanto diventa il principio di forma e contenuto. Il consumo del suolo, come ha dimostrato il dossier Terra Rubata eleborato da WWF e Fai, presentato nel 2011 sulla base di una ricerca coordinata dall'Università degli studi dell'Aquila, registra una conversione urbana media di 90 ettari al giorno. Il 31 maggio a Roma si è svolto presso l'Aula Magna del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Roma Tre, il Convegno Nazionale WWF - Riutilizziamo l'Italia, una discussione intorno al consumo del suolo e alla riqualificazione architettonica. I temi del convegno sono redatti nel report che illustra i dati del censimento promosso dal WWF dal 5 giugno al 30 novembre 2012, una raccolta di 575 schede di segnalazione di edifici o aree dismesse, provenienti per il 38% dal Sud Italia e Isola, per il 33% dal Centro Italia e per il 29% dal Nord. Moltissimi gli edifici dismessi da riqualificare: palazzi storici, involucri di attività produttive, strutture militari, relitti infrastrutturali, strutture incomplete e abbandonate, stazioni ferroviarie, capannoni, e magazzini. Il riutilizzo è la risposta possibile alla domanda abitativa con lo scopo di rivedere l'assetto della città legato al ripristino ambientale con un margine ampio di garantire un tetto sulla testa per tutti. Le cause dall'abbandono, sfatando il luoghi comuni, non riguardano le aree periferiche o provinciali, ma parti diverse di città e di territorio, dalle zone di pregio ai beni storico-architettonici collocati nelle campagne. È uno stato di degrado urbano continuato, un processo inarrestabile legato alla speculazione edilizia, in attesa di un cambio di funzione più redditizia, e al crescente consumo di suolo a scapito dell'agricoltura e del paesaggio. Con questa premessa, il censimento valuta l'esigenza di nuovi strumenti normativi e legislativi, una diversa fiscalità urbanistica, una nuova legge sul Governo e sul territorio, che la legge del 17 agosto 1942, n.1150, in parte vigente, e da cui discende un piano regolatore che determina gli assetti urbanistici, imposti dall'autorità pubblica, non è in grado di contemplare per una visione futura del consumo del suolo.

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edificio abbandonato

Provenienza della fotografia freepik autore wirestock

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