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La residenza di Flavio Albanese a Pantelleria

Flavio Albanese, l'architetto che ha curato il progetto, commenta così la sua costruzione: “È innocente un progetto che non nuoce, non sottrae nulla al paesaggio, aggiungendovi solo dei frammenti”. Il progetto riguarda la residenza di sua proprietà a Pantelleria, un rifugio estivo immerso nell’impervio paesaggio della pietra vulcanica. Il buen ritiro pantesco dell’architetto Albanese è risultato del recupero di un borgo di dammusi, tradizionali abitazioni dell’isola di Pantelleria, adagiati su una collina terrazzata, da cui si riesce ad intravedere la costa africana. Il dammuso pantesco è una costruzione in pietra lavica locale, con doppi muri a secco, caratterizzata da una pianta quadrangolare ed una copertura a cupola – più raramente a botte - imbiancata a calce ed utilizzata per la raccolta delle acque piovane che alimentano le cisterne. Il progetto dell’architetto Albanese ha previsto il recupero dei dammusi esistenti, con l’integrazione di nuovi spazi, che l’architetto definisce simbolicamente “frammenti”, realizzati con tecniche e materiali tradizionali. Ne è risultata una “casba”, disegnata dall’alternanza di volumi, corti interne e salotti all’aperto protetti da tende in lino grezzo o ombreggiati naturalmente dalle palme. “L’intero organismo – spiegano da ASA Studio – si sviluppa attorno a un corpo di fabbrica centrale, di forma absidale con copertura a botte chiamata Basilica, che ospita lo spazio padronale. La densità compatta della matrice mediterranea si risolve infine nell’ampia piazza in battuto di tufo, dove una piscina a sfioro lunga 25 metri ha come unico limite l’orizzonte e il panorama del Mediterraneo”. Il fondo di un cratere naturale è diventato un teatro all’aperto per spettacoli di cinema, musica e teatro che l’architetto ama offrire ai propri ospiti: “Un lungo camminamento in tufo collega questi edifici a altri piccoli dammusi-stanze per gli ospiti, e più in là, conduce a un dislivello generato da una depressione vulcanica, da cui è stata ricavata l’arena che, nelle notti d’estate, offre spettacoli e cineforum all’aperto”. La casba di Pantelleria porta a compimento una equilibrata commistione di tradizione e innovazione, sia nei materiali che negli arredi. Antichi tavoli indiani, coperture di lino del Kurdistan, mobili etnici di recupero, pavimento decorato da piastrelle ottocentesche recuperate con il restauro del dammuso. Ma anche arredi contemporanei firmati Driade, Paola Lenti, Bonacina. E la contemporaneità abita il progetto anche sotto forma di opere d’arte, con l’installazione site specific “Scirocco circle” di Richard Long, le fotografie di Helmut Newton e di Christian Boltansky, le opere di Bartolini e di Sozzi, e l’installazione di Olafur Eliasson, tutti provenienti dalla ricca collezione dell’architetto Albanese.

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Provenienza della fotografia freepik autore bepslab

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