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L’Aquila post terremoto: parte il progetto di recupero della Basilica di Collemaggio

In questi giorni Eni ha fatto pubblicare, sui quotidiani nazionali, il progetto di restauro della Basilica di Collemaggio a L’Aquila, fortemente colpita dal terremoto del 2009, in quanto sponsor tecnico del progetto con 14 milioni di euro di investimento. Lo staff multidisciplinare comprende oltre a Eni, il Comune dell'Aquila e l'università (Politecnico di Milano, La Sapienza di Roma e l’Università de L’Aquila) per il recupero strutturale, storico e artistico di uno dei simboli della storia aquilana. Durante la conferenza stampa di presentazione è intervenuto Salvatore Sardo (Chief Downstream & Industrial Operations Officer di Eni) sottolineando come l’azienda non sia rimasta indifferente alla tragedia aquilana e che, dopo un anno dall’accordo, è pronta a rispettare gli impegni e cominciare i lavori: “Sono state completate tutte le fasi preliminari di studio e possiamo ora entrare nella fase operativa che prevediamo si concluda in due anni. Abbiamo sviluppato un progetto in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Culturali e il mondo universitario che ha permesso di poter valorizzare sia gli aspetti legati alla ricostruzione strutturale sia alla tutela della storia e dell’arte. Tutto questo senza dimenticare l’ambiente, è stato infatti progettato un impianto di climatizzazione con energie rinnovabili”. Alla base c'è il protocollo d’intesa “Ripartire da Collemaggio” firmato nel 2012, dopodiché sono state realizzate indagini tecniche e ricerche storiche utili in fase di progettazione. Sempre in conferenza l’ingegnere dell'Eni, Angelo Caridi, ha illustrato le tempistiche previste per l’ultimazione dei lavori: “Attualmente sono iniziate le attività per l’assegnazione dell’appalto all’impresa esecutrice, che sarà pienamente ufficializzato entro il mese di dicembre, così da far entrare il progetto nella fase della costruzione vera e propria, che inizierà nei primi mesi del prossimo anno e si completerà entro fine 2016. Contiamo, però, per la Perdonanza 2015 di recuperare una parte del colonnato in modo da non costringere i fedeli a una rapida entrata e uscita dalla Porta Santa". Entrando nel dettaglio è stata adottata una metodologia che limita gli interventi di restauro al minimo, lasciando inalterate le parti originali dell’edificio. Per gestire al meglio la costruzione e ottimizzare la manutenzione futura, è stato elaborato, con uno scanner, un modello digitale dettagliato a supporto di un vasto database. "Recuperare la Basilica – si legge in perfetto stile istituzionale – significa dare un segno di speranza alla comunità aquilana: è per questo che l’Eni ha deciso di contribuire al raggiungimento dell’obiettivo mettendo a disposizione i suoi tecnici e costituendo una squadra di eccellenza per la progettazione". Ad oggi sono state avviate le attività per l’assegnazione dell’appalto all’impresa esecutrice per entrare nella fase della costruzione vera e propria, il cui completamento è previsto entro fine 2016. I progressi della ricostruzione saranno quasi sicuramente illustrati all'Expo di Milano, dove sarà portata in mostra la Bolla di Celestino V, un "pezzo di storia d’Occidente" che si lega al primo Giubileo della storia svoltosi proprio a L’Aquila.

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edificio abbandonato

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